domenica 20 aprile 2014

Alchimia Selvatica - Michele Giovagnoli

http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__alchimia-selvatica.php?pn=1671




La via del risveglio attraverso le arti magiche del bosco.
Lasciati scegliere! Apri il tuo cuore con un respiro che si fa germoglio e lasciati scegliere. In un punto preciso di un bosco si accenderà un magnete e ti sentirai chiamare. Non sarà una semplice voce che pronuncia il tuo nome ma una sete che riconosce la propria acqua, e un filo invisibile andrà in tiro. Non sarai più padrone di te stesso all’istante, tornando a sentire di appartenere a qualcosa che in un modo o nell’altro ti avrà.
Cedi subito se puoi, proietta subito il tuo battito là. Fatti luce e allungati con un pensiero che è pulsione e immagine. Renditi subito magico!
“Esprimo la convinzione che l’opera di Michele Giovagnoli sarà accolta con favore da tutti coloro che sono interessati all’ermetismo alchemico e sono alla ricerca di spunti utili per un efficace lavoro di trasformazione interiore"
Giorgio Sangiorgio


Michele Giovagnoli



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INDICE

“La sperimentazione alchemica” di Giorgio Sangiorgio
Introduzione dell’autore
  • Andare a trovare il bosco
  • Vagare bendati
  • Animare le nuvole
Lo stupore invernale
Conquista la tua prima lancia: la Tenacia
  • Seppellirsi nelle foglie secche
  • Incontrare animali selvatici
  • Recuperare il proprio verso ancestrale
Lo stupore primaverile
Conquista la tua seconda lancia: l’Umiltà
  • Denudarsi
  • Dormire in amaca
  • Decorarsi il corpo con la terra
Lo stupore estivo
Conquista la tua terza lancia: l’Entusiasmo
  • Camminare nel bosco di notte
  • Sentirsi albero
  • Dialogare con l’inconscio
Lo stupore autunnale
Conquista la tua quarta lancia: il Coraggio
  • Consigli per il viaggio
 

APPROFONDIMENTI

"Il titolo Alchimia Selvatica, scelto dall'Autore, potrebbe sembrare curioso o fuori luogo al comune lettore, poco esperto della pratica alchemica. Ma in realtà il titolo non è più strano di altri, scelti in passato dagli alchimisti per i propri trattati, e ciò perché l'alchimia si presta ai più svariati campi di applicazione. Il processo di trasmutazione può avvenire in un laboratorio spagyrico per distillare le virtù terapeutiche delle piante o in un giardino per trasformare dei semi in queste piante, in una cucina per cuocere gli alimenti o in una fucina per cuocere i metalli, nel laboratorio di un artista per la realizzazione di un'opera che susciti l'ispirazione spirituale, in una palestra per temprare il corpo, nel campo della ricerca scientifica per raffinare la mente.
L'Autore ha scelto, come campo di applicazione dei precetti alchemici, l'ambiente naturale e incontaminato, in particolare quello selvatico. Ma forse sarebbe meglio dire che è stato il bosco a sceglierlo, per introdurlo nei suoi Misteri, tramite una serie di avvenimenti che hanno indirizzato la sua vita. Avvenimenti per nulla casuali, ma influenzati da un genius loci montano, con cui è in sintonia da diversi anni.
Il testo invita i lettori ad entrare nella dimensione magica del bosco, a muovervi i primi passi con rispetto, come per entrare nella costruzione sacra di una cattedrale e poi svolgervi particolari riti iniziatici, impegnandosi in una serie di sperimentazioni sempre più impegnative. L'ambiente suggestivo e insolito della selva è adatto alla pratica alchemica, che da una parte utilizza l'atto rituale o sacralizzato per focalizzare e canalizzare l'immaginazione e la volontà, dall'altra parte utilizza l'arte per espandere l'anima sensibile e percettiva, ma anche la scienza, per agire in sinergia con i processi e i tempi della natura. La meditazione che interiorizza l'attenzione, la contemplazione della natura che espande la percezione, sono i due pilastri dell'operatività formale alchemica, tesa a raggiungere una sensibilità fuori del comune, una dimensione intermedia tra il visibile e l'invisibile. E nel silenzio e nell'isolamento d'incanto del bosco vi sono le condizioni perfette per questo tipo di pratica...
Ciò che colpisce, leggendo le pagine del testo, è l'intensità poetica con cui si descrivono emozioni e prese di coscienza, determinate dall'incontro con gli alberi, con le foglie, con gli animali, con le luci e i suoni del bosco. Ma anche il linguaggio tradizionale dell'alchimia, per esprimere il mondo della percezione più sottile, utilizza simboli e allegorie, ed è assai simile a quello della poesia..."
Giorgio Sangiorgio

AUTORE

Michele Giovagnoli. Testimone del bosco come luogo perfetto e specchio dell’interiorità umana, Michele Giovagnoli lo racconta con entusiasmo e poesia ad adulti e bambini, escursionisti e manager aziendali. Dopo un passato da educatore ambientale, apre fronti innovativi nel Coaching e nello sviluppo personale condividendo percorsi di interazione diretta con gli elementi selvatici. Ultimamente si dedica a tempo pieno all’arte dell’alchimia e alla sua diffusione attraverso conferenze e seminari.


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