lunedì 9 giugno 2014

Michael Laitman - Incontrare la Kabbalah

http://www.ilgiardinodeilibri.it/libri/__incontrare-la-kabbalah.php?pn=1671




Quando i kabbalisti parlano di evoluzione spirituale, essi si
riferiscono all’ascesa lungo la scala spirituale. È per questo che
il kabbalista Yehuda Ashlag ha chiamato il proprio commentario...
sul Libro dello Zohar Perush HaSulam (Il commentario della
scala), motivo per cui fu chiamato Baal HaSulam (il padrone
della scala). Ma salire “su per la scala” significa in effetti “tornare
alle radici”. Questo perché le radici della nostra creazione,
i mondi superiori, sono parte di noi. In un certo senso, siamo già
stati là, anche se ne siamo inconsapevoli. Ora dobbiamo cercare
di capire come tornarci per conto nostro, in modo cosciente.
La radice è il nostro scopo finale, il fine ultimo verso il quale
ci dirigiamo. Ma per arrivarci in modo veloce e pacifico ci occorre
desiderarlo con ardore; abbiamo bisogno di un Kli. Il desiderio
di spiritualità è ciò che caratterizza il livello spirituale della
nostra evoluzione.
Proprio come non tutti gli atleti di talento vincono medaglie,
ma solo coloro che hanno talento e una grande motivazione, per
conseguire la spiritualità dobbiamo essere molto motivati. Per
capire da dove gli atleti motivati traggono la propria motivazione,
non dobbiamo limitarci a guardarli, ma dobbiamo considerare
anche il loro ambiente. In molti Paesi esistono scuole speciali
per gli atleti, dove le loro vite sono interamente imperniate
sullo sport e viene alimentata la competitività.
Allo stesso modo, per acquisire spiritualità, dobbiamo creare
un ambiente che ci incoraggi a essere più spirituali; un
ambiente che ci faccia pensare che la spiritualità sia la cosa più
importante nella vita, e che, acquisendola, saremo le persone
più felici e più complete al mondo. I nostri amici ci spiegheranno
quanto è bello essere spirituali, uniti al Creatore, proprio
come i compagni di atletica parlano fra loro della vincita di una
certa gara, e che sensazione si prova ad essere i primi a tagliare
il traguardo, eccetera. Nella Kabbalah potremmo dire che “la
medaglia riluce” di “luce circostante” per gli atleti.
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