sabato 23 agosto 2014

Aprirsi alla Grazia - Adyashanti

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Adyashanti ci invita ad abbandonare ogni forma di lotta con la vita e ad aprirci alla promessa del risveglio spirituale: la fine dell’illusione e la scoperta della quintessenza del nostro essere. In questo libro egli condivide quelle che a parer suo sono intuizioni essenziali, fondamentali, vere e proprie scintille in grado di “innescare una rivoluzione nel nostro modo di percepire la vita”.

Così come ci lasciamo andare tra le braccia della persona amata, possiamo arrenderci alla bellezza e all’autenticità di ciò che siamo veramente. Aprirsi alla grazia è un libro che va dritto al bersaglio; analizzando una ad una le ragioni della sofferenza ci invita “a farci afferrare da un attimo di grazia per andarci a posare su una percezione della vita non separata da noi stessi, una vita che sia davvero l’espressione di qualcosa di indefinibile, immenso e misterioso”.
“Lo hai sempre sentito, per tutta la vita; hai sempre saputo che c’è qualcosa, dentro di te, che cerca di venire alla luce, qualcosa di fresco e autentico – qualcosa che va ben oltre ogni tua immaginazione e che cerca da sempre di liberarsi, di manifestarsi e di essere. È qualcosa che sentiamo tutti. Ma per consentire alla vita di esprimersi in questo modo, con un tale abbandono, è necessario arrendersi all’ignoto, In modo sincero e totale…”

INDICE

Prefazione
Introduzione
Capitolo 1 – Il dilemma umano
Capitolo 2 – Dipanare la matassa della sofferenza
Capitolo 3 – Risvegliarsi dalla trance egoica
Capitolo 4 – Abbandonare la lotta
Capitolo 5 – Vivere l’energia pura delle emozioni
Capitolo 6 – Stabilità interiore
Capitolo 7 – Intimità e disponibilità
Capitolo 8 – La fine della sofferenza
Capitolo 9 – La vera autonomia
Capitolo 10 – Al di là del mondo deli opposti
Capitolo 11 -Aprirsi alla grazia

AUTORE

Adyashanti ha scelto di diventare maestro Zen nel 1996, dopo quattordici anni di studi approfonditi. Da allora ha aiutato tantissime persone nel loro cammino spirituale. Per il suo stile non formale e per la capacità di instaurare rapporti di crescita non duali, è stato paragonato ai primi maestri Zen e ai maestri di scuola Advaita Vedanta.


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