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Scritto in italiano volgare, pubblicato a Parigi nel 1584, questo libro è il primo adattamento in lingua moderna del testo in cui il Nolano spiega l’universo come un infinito di “campi immensi ed eterei”, ciascuno abitato da mondi e astri che perseguono, come animali, il proprio sviluppo vitale.
Difensore accanito del divino, Bruno si colloca al di là di Copernico e, superando le sue concezioni astronomiche, pone l’uno e il molteplice, Dio e la materia – sua creazione – come indissolubilmente legati, eterni e senza limiti, uniti dallo stesso desiderio di suscitare la vita.
Scardinando il geocentrismo tolemaico e la cosmologia di Aristotele, che la chiesa fa sua, Bruno concepisce un universo senza limiti, popolato di innumerevoli mondi.
AUTORE
Giordano Bruno (Nola, 1548 – Roma, 1600), è stato un filosofo, scrittore, e frate domenicano italiano. Tra i punti chiave della sua concezione filosofica, Bruno elaborò una nuova teologia, dove Dio è intelletto creatore e ordinatore di tutto ciò che è in natura, ma nello stesso tempo Natura stessa divinizzata, in un’inscindibile unità panteistica di pensiero e materia. Per queste convinzioni, giudicate eretiche, fu condannato al rogo dall’Inquisizione della Chiesa romana. Manuela Maddamma è esperta di storia delle dottrine esoteriche e mistiche, traduttrice di Bruno e autrice di due libri di successo.
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