Eric-Emmanuel Schmitt
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Oscar è un bambino di dieci anni. È malato: la leucemia lo sta uccidendo, e i medici non riusciranno a salvarlo. E lui lo sa. Lo sa ma non può parlarne con nessuno, perché i grandi per paura fanno finta di non saperlo.
In ospedale, riceve le visite di un’anziana signora, Nonna Rosa, che capisce la sua voglia di risposte, stringe con lui un formidabile legame d’affetto e lo invita a fare un gioco: fingere che ogni giorno duri dieci anni, e scrivere ogni giorno una lettera a Dio in cui raccontare le avventure e le esperienze di dieci anni, così come le fantasie e le paure, i rapporti con i genitori e i medici, l’amore per Peggy Blue, una bambina ricoverata nello stesso ospedale.
Oscar ci sta: così si immagina di vivere a vent’anni, a quaranta, a novanta. A centodieci, dieci giorni dopo l’inizio del gioco, si addormenta. Ha lasciato un biglietto sul comodino: “Solo Dio ha il diritto di svegliarmi”.
Questo piccolo libro è composto da dodici lettere, dodici giorni in cui si concentra la vita di Oscar, giorni scapestrati e poetici, pieni di personaggi buffi e commoventi.
APPROFONDIMENTI
“Una prodigiosa fiaba metafisica per raccontare, con parole semplici, l’ineluttabile.”
- Lo trovi in
- Racconti per l’anima
- Vita e morte
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