Vladimir Megre
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E’ ammaliante, e sorprendentemente poetico, questo quarto libro della lunga serie che lo scrittore russo Wladimir Megre ha dedicato alla figura, al pensiero e al messaggio di Anastasia, l’eccezionale donna della taiga siberiana incontrata casualmente quasi venti anni or sono lungo il fiume Obi’, che ha cambiato la vita a lui (fino a quel momento imprenditore molto pratico e concentrato sul suo business commerciale) e alla comunità sempre più numerosa e attiva dei suoi lettori, e sta continuando a gettare i suoi potenti semi in un raggio sempre più vasto, che tende ad abbracciare l’umanità intera.
Ora “La Creazione”, così titola questo quarto volume, fa il suo esordio assoluto nel nostro Paese, tradotto per la prima volta in lingua italiana, per le eleganti edizioni Dianusa, e promette un’accoglienza molto calda, per la qualità del prodotto e per il lungo digiuno che hanno patito gli appassionati sostenitori della serie, che lo attendevano da ben nove anni… Si troveranno di fronte una vera e propria Cosmogonia, una trattazione approfondita a mo’ degli Antichi, tra scienza, storia e mito, sulla formazione e la nascita dell’Universo.
“La preghiera! La preghiera di Anastasia! Parole, nient’altro! Le parole dell’eremita della taiga, una donna senza educazione, ma con un modo assai originale di pensiero e di vita… Solo e soltanto parole, ma perché ogni volta che esse risuonano nella memoria, le vene del braccio con cui scrivo si gonfiano e il sangue scorre più intensamente? Pulsa misurando i secondi in cui noi dobbiamo decidere come andare avanti al meglio …”
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